I nostri artisti: intervista a Sinaida
Sinaida è coreografa, performer e direttrice organizzativa nei Lumen Invoco, il suo incontro con l’arte dei pois le ha cambiato vita ed oggi è anche insegnante: forma nuove artiste che sognano di fare parte del gruppo.
Come è iniziato il tuo percorso nei Lumen Invoco ?
La mia esperienza inizia a 16 anni alle scuole superiori. La professoressa di educazione fisica un giorno mi mostrò i pois invitandomi a provarli. E’ stato subito amore. Poche settimane dopo, Fabrizio Fedi, fondatore dei Lumen Invoco, venne a scuola per permetterci di approfondire la disciplina.
Mi mostrò un video dove un gruppo di ragazzi danzavano con i pois infuocati. Quelle scie di luce e la gioia di quegli sconosciuti che passava persino attraverso lo schermo di un computer, in un attimo diedero la certezza che niente mi avrebbe resa più felice che far parte di quel gruppo e così è stato.
Qual è l’obiettivo che vorresti raggiungere con i Lumen Invoco?
La mia esperienza nei Lumen Invoco mi ha cambiato la vita e mi ha permesso negli anni, attraverso le esibizioni ed il costante allenamento, di realizzarmi dal punto di vista artistico e professionale. Fare della propria passione un mestiere è il privilegio in assoluto più grande che si possa avere.
Il desiderio che ho è quello di riuscire con la mia arte e la passione che metto in ogni esibizione a rendere felici tante persone come lo sono io durante gli spettacoli. Il mio obiettivo è quello di condividere l’arte del pois, e la meravigliosa opportunità di esibirsi con i Lumen Invoco, con tutti coloro che sognano di esprimersi e realizzarsi come performer.
Cosa provi quando sei di fronte al pubblico?
Faccio spettacoli da tantissimi anni, ma l’emozione che provo oggi è ancora uguale a quella che ho provato durante la mia prima esibizione. Le stesse gambe che tremano, lo stesso cuore che batte e la stessa voglia di condividere con tutti i presenti la mia incredibile sensazione di gioia.
Mentre il fuoco mi gira intorno riesco a cogliere i sorrisi e lo stupore del pubblico. A volte vedo anche spettatori che si commuovono e quando succede mi scende una lacrima. Durante gli applausi invece, provo una sensazione di gratitudine immensa e sento che mi trovo esattamente dove vorrei essere.
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